Fondo affitti partita la liquidazione dei fondi

Fondo affitti partita la liquidazione dei fondi

Il bonus affitti è una misura introdotta dal governo italiano per sostenere le famiglie e i giovani lavoratori che hanno difficoltà ad affrontare le spese legate all’alloggio. Questo bonus consiste in un contributo economico che viene erogato mensilmente per un massimo di 18 mesi, e può coprire fino al 50% dell’affitto mensile, con un limite massimo di 3.000 euro annui.

Il bonus affitti è rivolto a tutte le famiglie che hanno un reddito ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) non superiore a 35.000 euro, e che hanno un contratto di locazione registrato presso il Comune di residenza. Inoltre, possono accedere al bonus anche i giovani lavoratori di età compresa tra i 18 e i 35 anni, anche se non convivono con i genitori e non hanno figli a carico.

Per richiedere il bonus affitti, è necessario presentare un’apposita domanda presso l’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) o presso i Centri per l’Impiego presenti sul territorio. La domanda deve essere corredata di tutta la documentazione necessaria, tra cui il contratto di locazione e il certificato ISEE.

Il bonus affitti rappresenta una importante opportunità per tutte quelle famiglie e giovani lavoratori che, a causa della crisi economica e della difficoltà di trovare lavoro, hanno difficoltà ad affrontare le spese legate all’alloggio. Grazie a questa misura, è possibile alleggerire il peso delle spese affitto e contribuire a migliorare la qualità della vita di molte persone.

Bonus Affitto: come si richiede e chi può ottenerlo?

Il Bonus Affitto è stato rinnovato per il 2023 grazie all’articolo 1, comma 155 della Legge di Bilancio. Il Ministero delle Infrastrutture, attraverso il Decreto Legge, ha stabilito che i cittadini che soddisfano determinati requisiti possono richiedere una somma di denaro. La scadenza per la domanda del bando regionale “Fondo Affitto 2023” è fissata al 31 dicembre 2023.

L’ammontare del contributo varia ogni anno e dipende dalla Legge di Bilancio. Nel 2023, il totale dei fondi messi a disposizione delle regioni è di circa 330 milioni di euro, che verranno ripartiti tra i comuni.

Il Bonus Affitto mira a sostenere le famiglie con difficoltà economiche a causa del conflitto Russo-Ucraino, del caro bollette e dei prezzi elevati dei prodotti alimentari. Il contributo massimo è di 1.500 euro per un massimo di tre mensilità.

Per richiedere il Bonus Affitto 2023, è necessario soddisfare tre requisiti minimi di accesso, ai quali il comune di residenza può applicare ulteriori limiti. Il primo riguarda la condizione economica del nucleo familiare, calcolata tramite l’ISEE. Saranno ammessi coloro che hanno un ISEE inferiore a 17.145 euro, ma anche quelli con un ISEE fino a 35.000 euro che hanno subito una perdita del reddito IRPEF superiore al 25%. Il secondo requisito riguarda la cittadinanza italiana o europea o il possesso di un permesso di soggiorno. Infine, è necessario essere residenti presso l’immobile per cui si richiede il Bonus.

Non possono richiedere il Bonus Affitto coloro che hanno già beneficiato di aiuti dal Governo, come i percettori del Reddito di Cittadinanza.

La domanda del Bonus Affitto 2023 può essere presentata online tramite la piattaforma ufficiale della propria regione o in un ufficio fisico come il comune di residenza o gli uffici CAF.

Il decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137, prevede un contributo a fondo perduto che consiste nell’erogazione di una somma di denaro da parte dell’Agenzia delle entrate ai proprietari di immobili ad uso abitativo. Questo contributo è destinato ai locatori che hanno accordato al conduttore una riduzione dei canoni di locazione per tutto o parte dell’anno 2021, entro il 31 dicembre 2021 e non prima del 25 dicembre 2020 (data di entrata in vigore della legge di conversione del contributo).

Il contributo è riservato ai contratti di locazione in essere alla data del 29 ottobre 2020, riguardanti immobili abitativi situati nei comuni ad alta tensione abitativa e adibiti ad abitazione principale del conduttore. Affinché una rinegoziazione in diminuzione possa beneficiare del contributo a fondo perduto, sono richiesti specifici requisiti stabiliti dall’articolo 9-quater del decreto “Ristori”.

I locatori che possono richiedere il contributo sono quelli che soddisfano i requisiti previsti e che sono “locatori” nei contratti di locazione ad uso abitativo oggetto di rinegoziazione in diminuzione dei canoni relativi all’anno 2021. Nel caso di più locatori per lo stesso contratto, ciascun locatore deve presentare un’istanza per richiedere il contributo spettante per la propria quota di possesso dell’immobile.

Il contributo corrisponde al 50% dell’ammontare complessivo delle rinegoziazioni in diminuzione e non può superare l’importo massimo di 1.200 euro per ciascun locatore. L’Agenzia delle entrate procederà all’erogazione dei contributi spettanti in base alle rinegoziazioni indicate nelle istanze e successivamente accordate e comunicate.

Se le risorse stanziate per il contributo saranno inferiori all’ammontare complessivo dei contributi spettanti, l’Agenzia delle entrate erogherà il contributo mediante riparto proporzionale, sulla base del rapporto tra l’ammontare dei fondi disponibili e l’ammontare complessivo dei contributi richiesti dai locatori. L’erogazione del contributo avviene tramite accredito sul conto corrente identificato dall’IBAN indicato nell’istanza, intestato al codice fiscale del soggetto che ha richiesto il contributo, sia esso persona fisica o diversa dalla persona fisica.